L’acid-rock

La civilta` hippie di San Francisco
Il fenomeno dell’acid-rock fu sopravvalutato negli anni ’70, ma e` stato certamente sottovalutato negli anni ’90. Si tratto` di un fenomeno importante per liberare la musica rock dalle pastoie della musica leggera e dai dogmi che imperavano nell’industria discografica.
Si tratto` di uno dei fenomeni chiave dell’epoca, che cambiarono per sempre la concezione di arte. L’acid-rock fu per molti versi l’analogo dell’abstract painting (Jackson Pollock), del free jazz (Ornette Coleman) e della beat poetry (Allen Ginsberg). Come quegli altri fenomeni, l’acid-rock scardino` il sistema di valori estetici, propose un’arte che non aveva regole, promosse l’improvvisazione a massimo fattore creativo.
Al termine del suo girovagare fra New York e Los Angeles, la cultura underground scopri` la Baia di San Francisco, un’oasi naturale e sociale.
San Francisco (Frisco) sorge su ventinove colli dirimpetto al Pacifico, in uno dei piu` suggestivi scenari del mondo. Dopo essere stata la citta` del vizio per antonomasia dell’Ottocento, era diventata una citta` puritana, i cui i minorenni non potevano frequentare i locali pubblici. Era anche una delle capitali americane del libro, ed era una delle citta` meno industriali degli Stati Uniti.
La Beat Generation, nata come reazione al bieco maccartismo degli anni ’50, aveva trovato asilo qui, dando origine al cosiddetto “rinascimento di San Francisco”, caratterizzato da rigoglio delle arti e fervore creativo. I tratti distintivi della cultura beat (anti-conformismo, misticismo di stampo orientale, riscoperta del quotidiano e del massificato, stimolo della creativita` mediante sesso musica e droga, creazione di comunita’ primitiviste) divennero pari pari le matrici ideologiche del movimento hippie, in pratica la trasposizione sul piano sociale dello sfogo intellettuale e individualista dei beat.
I poeti beat (Ginsberg e Ferlinghetti) e i loro discepoli pacifisti trovarono a San Francisco la grande illusione: lontano dalla politica di New York (e dai radicali pacifisti), lontano dal capitalismo di Los Angeles (e dal disimpegno freak) e lontano dalle citta` industriali (e dal movimento filo-comunista), l’utopia della societa` alternativa sembro` meno irreale. Man mano che la comunita` degli intellettuali si ingrandi`, il suo eccentrico folklore divenne sempre piu` sfacciato, a assunse connotati sempre piu` diversi dalla Boheme newyorkese da cui aveva tratto origine. I giovani che si aggregarono ai guru newyorkesi iniziarono a chiamarsi hippie, contraendo il termine “hipster” che era in voga nei ’50, e presto contagiarono anche i ragazzi che non avevano nulla a che fare con i circoli letterari.
A cio` si aggiunga che a Berkeley, dall’altra parte della Baia, era appena scoppiata la Contestazione studentesca che, oltre ad aprire un conflitto sociale di portata storica, aveva portato alla luce un altro grosso filone di controcultura. Fra Berkeley e San Francisco si stabiliti` anzi una certa rivalita`, la prima piu` politica e la seconda piu` spensierata, la prima dominata dall’oratoria violenta del Free Speech Movement e dai sit-in anti-Vietnam e la seconda dominata dalla vita laid-back e pittoresca degli hippies.
Un’influenza fondamentale sulla civilta` hippy la esercito` certamente il misticismo orientale. La filosofia hippy si approprio` dei propri valori dai valori spirituali della civilta` indiana, ma opportunamente modernizzati: l’espansione della coscienza doveva avvenire mediante la droga, lo spirito umanitario si traduceva in libero amore, la comune religiosa diventava una comune primitivista auto-gestita e autarchica.
Nato come una delle tante bizzarrie dei californiani, il fenomeno hippie divenne presto un argomento da rotocalco. Il suo ascendente fu subito enorme su tutti i giovani d’America. L’utopia di cambiare il mondo attraverso l’amore, propugnata da quelli che vennero chiamati i “figli dei fiori”, contamino` tutta l’America e trasformo` San Francisco in una citta’- paradiso agognata da tutti gli adolescenti. Mezza alibi e mezza sogno, San Francisco divenne la capitale degli hippie.
Il fenomeno nacque indubbiamente con i party di LSD che si diffusero a macchia d’olio nel 1965, ma aveva anche origine dall’umore pacifista di quegli anni (Bob Dylan), che e` responsabile della componente “flower-power” del movimento hippy, e dagli esperimenti di musica elettrica free-form del jazz. L’uno fu determinante per fissare l’umore della musica “acida” di San Francisco, l’altro fu determinante per fissare il suo formato.
Determinante per lo sviluppo degli hippie era stata l’opera dei freak locali, i Diggers, troupe di attori che vedevano il loro quartiere come un “living theater” e che avevano formato delle contro-citta` dentro la citta`, I loro rifugi erano appartamenti come quello di Chet Helm, al 1090 di Page Street, oppure night-club con luci caleidoscopiche come quello del disc-jockey Tom Donahue.
Il quartiere povero dell’Haight Ashbury (il quartier generale dei Diggers) in breve divenne l’epicentro della nuova sotto-cultura. Qui avevano sede fogli alternativi come il San Francisco Oracle di Allen Cohen (il centerfold di Bruce Connor nel numero due lancio` la moda del mandala).
L’invenzione piu` rivoluzionaria (musicalmente parlando) fu la “jam”, l’improvvisazione di gruppo per strumenti elettrici e batteria che differiva dal free-jazz soltanto perche’ il rock usava la chitarra elettrica come strumento guida ed era suonato da ragazzi bianchi della classe borghese invece che da ragazzi neri dei ghetti. L’idea originale era quella di riprodurre gli effetti del “trip” lisergico e di fornire la colonna sonora per accompagnare quei trip.
Il fatto curioso e` che la jam di acid-rock fu sempre piu` blues che jazz. L’improvvisazione fece emergere l’elemento blues della musica rock. E proprio perche’ blues ebbe sempre meno in comune con la musica di regime. Divenne non solo la massima revisione creativa del blues e piu` profonda assimilazione del suo spirito all’interno della civilta` bianca e post-nucleare, ma anche la massima antitesi di tutto cio` che era la musica popolare: le star, i 45 giri, il mercato.
L’acid-rock non fu “tutto” il rock psichedelico. La psichedelia si sparse rapidamente in tutti gli USA (e poi in Europa), con risultati altrettanto se non piu` (Red Crayola, Velvet Underground) significativi. Ma San Francisco fu il posto dove la musica “della droga” era musica dello spirito. L’acid-rock e` in effetti piu` propriamente la musica degli hippies, di cui riflette la natura mite e sognante, la loro filosofia trascendente e naturalista. La droga, a ben guardare, era un fatto secondario.
Uno dei temi piu` importanti per la sotto- e contro-cultura giovanile dell’epoca fu anzi proprio l’opposizione agli hippies. Gran parte dei giovani ribelli Americani non si identifico` per nulla negli ideali pacifisti e isolazionisti degli hippies. Gli hippies vennero scavalcati “a sinistra” tanto dai guerriglieri urbani che venivano da Berkeley e che avrebbero trovato a Detroit il terreno piu` fertile, quanto dai proto-punk che, continuando le gesta dei rocker degli anni ’50, affermavano uno stile di vita violento, tutt’altro che “peace and love”.
Complessi come i Velvet Underground non avevano quasi nulla in comune con complessi come i Grateful Dead. In superficie, i Velvet Underground rappresentavano la musica dell’eroina, mentre i Grateful Dead rappresentavano quella dell’acido. Ma i primi erano anche marchiati dalla nevrosi urbana, dalla decadenza borghese, dall’alienazione industriale, mentre i secondi rappresentavano l’individualismo della Frontiera, l’equilibrio interiore, la comunione spirituale con la natura. I Velvet Underground scandagliavano i recessi piu` torbidi del subconscio con il cinismo disperato della vita di strada, mentre i Jefferson Airplane inneggiavano alla libera immaginazione con l’entusiasmo naif di una scolaresca. I Velvet Underground erano figli della pittura astratta, i Grateful Dead erano figli della poesia beat. E cosi` via.
A ben guardare, l’acid-rock e` parente piu` stretto della musica new age che del punk-rock.
La stagione d’oro di San Francisco ebbe termine, di fatto, con due eventi del giugno 1967: il festival di Monterey e l’uscita di Sgt Pepper dei Beatles. Li` ` l’alternativa divenne mainstream. Con il successo colossale di entrambi gli eventi, lo spirito anti-commerciale dell’acid-rock e degli hippy divenne anacronistico. Gli hippie celebrarono il loro funerale per le strade di San Francisco con una pittoresca e malinconica parata/processione il 6 ottobre del 1967. Anche la loro esperienza era finita in una grande truffa commerciale. Il 1968 sarebbe stato l’anno del ritorno alle “radici”, l’anno della conversione al country-rock e della riscoperta della canzone di tre minuti.
Il fenomeno degli hippy fu interessante anche perche’ fu un fenomeno di massa che si sparse rapidamente e non era guidato da un leader. Era un movimento apocalittico (l’apocalisse essendo la minaccia nucleare) come il primo Cristianesimo ma senza un Gesu` di riferimento.
Il West-coast sound
Anche San Francisco, come Los Angeles, vantava una tradizone folk piuttosto solida, a cui si aggiungevano i contributi delle varie etnie, soprattutto il blues del ghetto di Oakland, e il beat inglese che proprio qui era sbarcato nel 1964. Nel 1965 la musica dei giovani locali era un folk-rock venato di tinte blues, derivato dagli esperimenti vocali e armonici piu` avanzati del folk-rock di Los Angeles.
E` questo il sound che venne utilizzato per accompagnare gli esperimenti psichedelici. Nella zona, al seguito dei poeti beat, si erano trasferiti diversi scienziati e filosofi degli allucinogeni, in particolare Ken Kesey (che inauguro` nell’estate del 1966 il “psychedelic bus”) e Timothy Leary (trasferitosi a San Francisco nel dicembre 1966), nonche’ guru ambigui come Augustus Owsley Stanley. Questi personaggi stavano ancora studiando gli effetti della droga, in particolare come stimolante nelle attivita` creative. (L’LSD venne dichiarato illegale in California nell’ottobre 1966). Fu immediato associare le sensazioni eccitanti della droga con quelle del folk-rock, e modificare questo affinche’ si avvicinasse ancora di piu` alle emozioni fortissime che accompagnano le allucinazioni dei drogati. Tornarono utili allora gli insegnamenti dell’underground newyorkese.
Nacque cosi` l’acid-rock, il rock ispirato alle armonie del folk-rock ma devastato da ogni sorta di cacofonie che potesse accompagnare con gusto gli “sballi” collettivi dei discepoli di Kesey. Il termine “acid-rock” venne coniato per analogia con gli “acid test” di Ken Kesey, i rituali comunitari di iniziazione all’LSD che si tennero nel 1965 in diversi luoghi, dalla San Francisco State University al Fillmore.
L’acid-rock si rivolse presto anche al blues, vicino allo spirito istintivo e cerimoniale della loro filosofia; ma la nota saliente della loro musica rimase il tentativo di rendere le sensazioni di un viaggio psichedelico, di inventare un rock dell’espansione della coscienza, qualcosa che e` piu` vicino alla narrativa fantastica, alla scrittura automatica surrealista e al flusso di coscienza psicanalitico, che non al rock and roll.
Per riprodurre la distorsione dei sensi dello stato mentale alterato dalla droga, i musicisti impiegarono sintetizzatori, amplificazioni mostruose, feedback, fuzztone, strumenti orientali. L’enfasi venne posta soprattutto sulle note lente e scivolose, sui suoni modali, con assenza quasi totale di cambiamenti di accordo; e sulle melodie zuccherose e rallentate. I complessi dell’acid-rock sacrificarono l’energia esplosiva del rock and roll a favore di un suono piu` filosofico ed edonista.
L’acid-rock fu la colonna sonora di quegli anni di follia e utopia collettive. Gli spettacoli organizzati dalla “Family Dog Production” nei locali underground (Long Shoreman’s Hall, che diede la prima festa hippy nell’ottobre 1965, Avalon Ballroom, il Matrix aperto da Marty Balin nell’agosto del 1965, Carousel) erano happening con la partecipazione del pubblico. Questi spettacoli si tramutarono presto nelle grandi orge di suono e di amore battezzate “love-in”, a partire da quella storica organizzata da Kim Fowley.
L’era di San Francisco ebbe ufficialmente inizio il 17 Ottobre 1965 al Long Shoreman’s Hall con quello che fu il primo concerto rock. Davanti a circa duemila persone si esibirono tre complessi locali: Great Society, Charlatans e Jefferson Airplane. Il 6 Novembre 1965 venne inaugurato il primo Fillmore (all’angolo fra Geary e Fillmore), fondato da un ebreo reduce dai campi di concetramento, Bill Graham. Il primo concerto fu uno show di beneficenza per la San Francisco Mime Troupe a cui partecipano i Jefferson Airplane e i Grateful Dead, i ragazzi di Kesey. Il 21 Gennaio 1966, di nuovo al Long Shoreman’s Hall, si tenne il “Trips Festival”, una manifestazione multimediale (che di fatto continuava gli “acid tests” di Ken Kesey) a cui presenziarono in tre giorni circa ventimila persone. Due mesi dopo la Family Dog si trasferi` all’Avalon.
L’acid-rock rappresenta il punto d’arrivo delle esperienze musicali e di costume di New York, Los Angeles e Londra.
La gestione del Movimento
La stagione delle folli notti di San Francisco duro` pero` un solo anno. In quel breve lasso di tempo gli spettacoli auto-gestiti dilagarono nel tempo e nello spazio, si svolsero continuamente e ovunque, nei campus dell’ Universita` (i “freefair”) come nei giardini pubblici. I complessi spuntarono a centinaia da tutti i borghi della Baia.
Nel 1967 due fenomeni sancirono la fine della spontaneita` e l’assimilazione del fenomeno da parte del Sistema. Furono i fenomeni che diedero a San Francisco un carisma nazionale e che ottennero il riconoscimento ufficiale degli hippie da parte dell’America intera. In quel preciso momento l’utopia naufrago`, e non a caso.
I festival rock furono inventati con lo “Human Be-in” del 14 Gennaio 1967 al Golden Gate Park (noto come “Gathering of the Tribes”), al quale accorsero venticinquemila persone (a cui il benvenuto venne dato dal poeta Allen Ginsberg). Culminarono nella festa di Monterey il 18,19 e 20 giugno, organizzata dal musicista John Phillips e dal produttore Lou Adler: fu quello il primo festival rock nel’accezione moderna, a cui assistettero circa quarantamila personei, mai piu` eguagliato per numero e qualita` di talenti. Da quel momento l’ideologia comunitaria degli hippie sarebbe stata propagata per tutta la nazione dai tanti festival rock organizzati in tutti gli stati.
La stampa rock nacque con il settimanale “Rolling Stone” di Ralph Gleason. Fu la prima rivista dedicata interamente alla nuova musica giovanile. Presto il successo di questo periodico indusse tutti i maggiori editori americani a pubblicare una rivista musicale per i giovani. Cio` che fino a qualche mese prima era stato tramandato soltanto per via orale, assumendo i contorni da leggenda tipici di ogni tradizione orale, divenne fatto di cronaca nudo e crudo. Degli eroi mitici si scoprirono le facce (fotografate a colori negli inserti-poster) e il vero pensiero, grazie alle interviste. Tutto il rituale magico dell’underground venne smontato dal fatto stesso di poter contare su canali di informazione pubblici.
Una volta accettate le regole del business, il fenomeno si auto-disinnesco`, perche’ ogni dichiarazione di utopia alternativa divenne ipocrita.
Ormai non passava giorno che in ogni angolo della nazione il giornale locale non pubblicasse un resoconto sensazionalista degli ultimi sviluppi della situazione, con enfasi sulla prassi del libero amore e sulla tolleranza nei confronti della droga. E l’hit San Francisco (1967) di Scott McKenzie “vendeva” a tutta l’America il mito della citta’- utopia.
Il 33 giri e l’FM
In meno di due anni l’Estate di San Francisco era comunque riuscita a distruggere tutte le certezze dell’industria discografica.
Il colpo piu` duro non era stato ne` il declino dei concerti in sala chiusa, ne` la crisi dell’editoria specializzata, ma era forse venuto dal fatto che il fenomeno aveva messo in discussione il concetto stesso di musica per giovani.
A farlo era stato per primo il programma inaugurato da Tom Donahue nel 1967 alla stazione FM KMPX. Fino ad allora le stazioni FM erano state usate soltanto per trasmissioni di alta qualita` sonora. La KMPX sovverti` invece tutte le regole delle stazioni AM. I dischi trasmessi non erano i piu` venduti, ma quelli piu` piaciuti al presentatore. Quasi tutti erano incisi da musicisti locali, quelli che si potevano ascoltare ogni sera nei locali alternativi. Spesso la stazione trasmetteva anche informazioni su complessi che ancora non erano riusciti ad incidere un disco. In pratica i giovani ascoltavano alla KMPX un vero e proprio bollettino sulla vita alternativa di San Francisco. Per di piu` le “canzoni” trasmesse non erano 45 giri, ma brani tratti da album. La classica struttura a rotazione di hit, ormai adottata da tutte le stazioni AM, venne completamente sovvertita. Quella che fino ad allora era stata un’eccentricita` di pochi gruppi d’avanguardia divenne di colpo una moda di massa.
Dopo l’Estate di San Francisco il 45 giri e le stazioni AM entrarono in una crisi costituzionale che avrebbe presto capovolto i rapporti di forza con il 33 giri e con le stazioni FM.
Il classicismo della West-coast
Il rientro nella normalita` del 1968 fu comunque fruttuoso dal punto di vista artistico. La musica si emancipo’ dal ruolo di sottofondo per orgia, e tocco` nuovi vertici di espressione. Le case discografiche la divulgarono a tappeto, favorendo esperimenti analoghi anche altrove. Le grandi “famiglie” dell’acid-rock, capostipiti del movimento, divennero famose in tutta la nazione e influenzarono il resto della musica rock.
Ma lo spirito commerciale si impadroni` sempre piu` degli stimoli originari, e corrose poco a poco lo spirito originale. Fu cosi` che ogni hippie o freak di San Francisco scopri` di essere ancora in fondo in fondo un americanissimo uomo d’affari: Bill Graham costrui` un Fillmore anche a New York; i complessi stipendiarono validi manager e si misero in proprio, abbandonando le comuni al loro destino; le riviste rock cominciarono a dare spazio anche alla musica commerciale; i festival rock attirarono masse sempre piu` numerose di giovani (fino alle quattrocentomila dell’ Agosto 1969 a Woodstock e al mezzo milione del 1973 a Watkins Glen) e fruttarono guadagni sempre piu` vertiginosi a chi li organizzava.
Cio` nonostante e` proprio in concomitanza con la crisi degli ideali che i complessi della Baia raggiungono la maturita’. Jefferson Airplane, Grateful Dead e Quicksilver sono le famiglie principali degli acid-test.
Country Joe McDonald rappresento` l’ala folk del movimento lisergico. Quicksilver e Mad River erano i piu` blues e rock. Kaleidoscope, It’s Beautiful Day, One, e Seventh Sons, autori questi ultimi (Frank Eventoff al flauto, Serge Katzen alle percussioni, Buzzy Linhart alla chitarra, futuro cantautore del Greenwich Village, Steve De Naut al basso, Jack Rock Bs al canto) di un lungo raga pubblicato su 4.00 Am At Frank’s (ESP, 1967), ristampato come Raga (Get Back, 1999), sono i migliori esponenti della tendenza mistico/orientaleggiante. Mentre tutti tornavano alla forma canzone e al country, i Fifty Foot Hose si spinsero oltre, in pieno territorio d’avanguardia.
Notes From The Underground (Vanguard, 1968) del gruppo eponimo (in realta` fra i pionieri del 1965), l’EP (Muggles Gramophone Works, 1968) dei Frumious Bandersnatch, 24 Hours (Kan A Rek, 1968) degli Ant Trip Ceremony, Serpent Power (Vanguard, 1967) del gruppo enonimo (con la lunga Endless Tunnel), Gypsy Carnival Caravan (ABC, 1968) dei Salvation, elencati in ordine di importanza, sono fra le splendide rarita` dell’epoca. Ma di tanti ancora non sappiamo nulla. Per esempio, i Mystery Trend dell’artista Ron Nagle (che furono fra i primissimi protagonisti dell’estate del 1965), registrarono nastri fra il 1966 e il 1967 che non sono mai stati pubblicati. I gruppi della prima era vissero nell’incomprensione dei discografici che morivano dalla voglia di sfruttare il fenomeno hippy ma non credevano alle proprie orecchie quando ne ascoltavano la musica. Il risultato era che fior fior di produttori venivano pagati semplicemente per distruggere il suono originario, ridurre la durata delle canzoni e amplificare i tenui legami con il folk e il country, insomma per “Beatles-izzare” quanto piu` possibile una musica che era in realta` l’esatto opposto delle canzonette dei Beatles.
Gli Other Half del giovane Randy Holden di Other Half (Acta, 1968) lasciano intuire l’esistenza di una versione piu` aggressiva dell’acid rock (come d’altronde i Quicksilver), e, poco piu` tardi, i Kingdom di Kingdom (Specialty, 1970) saranno emblematici della commistione dell’acid-rock con l’hard-rock.
Il chitarrista Lindsey Buckingham e la cantante Stevie Nicks (destinati a diventare le colonne portanti dei Fleetwood Mac) si fecero le ossa nei Fritz fra il 1968 e il 1972.
I Sopwith Camel di Peter Kraemer, poeta, e Terry MacNeil, pianista erano una jug-band alla Lovin’ Spoonful che fondeva vaudeville e l’acid-rock. l’orecchiabile Hello Hello, il boogie ironico di Cellophan Woman, l’honky-tonk semiserio di Frantic Desolation sono le gemme del disco d’esordio, Sopwith Camel (Kamasutra, 1967), ristampato come Hello Hello Again.
I Pablo Cruise della suite strumentale Ocean Breeze, su Pablo Cruise (A&M, 1975), e dell’hit Love Will Find A Way (1978) rappresentano il sound molle e soporifero che restera` in aria nella Baia come ricordo di quell’era.
La decadenza della West-coast
La grande svolta verso il country del 1970 non e` che l’espressione della resa generale di fronte al Sistema. E` l’inizio della decadenza, divenuta irreversibile dopo pochi anni fino a toccare il punto di massima abiezione alla fine del decennio.
Gli “square” celebrano la civilta` hippie ora innocua: lo spiritualismo, la liberta` sessuale, i capelli lunghi, la droga, vengono trasformati in kolossal di buoni sentimenti. Broadway mettera` in scena Hair (con Aquarius) e “Jesus Christ Supertstar” (con Superstar), clamorose truffe ai danni dello spirito degli hippy. Ma sara` soprattutto la gigantesca speculazione di Woodstock a seppellire la gloriosa civilta` hippie. E non a caso tutti questi fenomeni reazionari avranno luogo sulla East Coast.
Per San Francisco sara` l’inizio di una lunga era di decadenza, sia culturale sia musicale. L’Haight Ashbury diventera` il ricettacolo degli sbandati, e presto i suoi abitanti saranno soltanto piu` le larve umane lasciate indietro dagli acid-test di guru abili affaristi.
La droga, perso il suo fascino orientale, diventera` il male del secolo, e arricchira` gangster senza scrupoli, mentre la filosofia del sesso libero contribuira` a fare della California la patria di una societa` sfasciata e di conseguenza a conferirle il triste primato mondiale di suicidi.