Art Rock
Sperimentazione e contro-cultura
Los Angeles e` rimasta fuori dal grande giro della Contro-cultura. Il suo contributo e` stato finora strettamente musicale: il surf, il folk-rock, la psichedelia. Per di piu` i suoi stili sono molto meno avanguardistici di quelli di New York e San Francisco. In generale si puo` quindi affermare che Los Angeles e` una metropoli poco idonea allo svilupparsi di movimenti culturali.
Al tempo stesso la citta` ha prodotto opus miliari come quello di Frank Zappa e quello di Captain Beefheart. Seppur non inseriti in alcuna corrente particolare, questi personaggi sono emblematici del modo tutto particolare in cui si fa avanguardia a Los Angeles. Non in “officine” multi-media, non in locali sotterranei per adepti, ma nel garage di casa, non in compagnia di menti affini, ma da soli. Artigiani isolati, piu` che compatta schiera di rivoluzionari.
Los Angeles e` in effetti una citta` che concede poco per definizione alla vita sociale. La vita di ogni giorno si svolge sempre in locali chiusi. Il giovane medio abita da solo, o tutt’al piu` con un “roommate”, in un appartamentino. Non fa in tempo a conoscere nessuno nel vicinato perche’ in California le persone sono viziate, hanno una grande disponibilita’ di territori e quando vogliono esplorarne uno nuovo non hanno difficolta` a trovare una casa, si muovono freneticamente: i suoi vicini cambiano di continuo, il suo stesso roommate cambia ogni semestre, e lui stesso si sposta di casa in casa. A scuola, o al lavoro, ci va in auto, perche’ a Los Angeles non esistono servizi pubblici. Le freeway che attraversano il centro, le piu` ampie del mondo, alcune persino di cinque corsie per senso di direzione, sono sempre intasate di auto. Si procede a passo d’uomo, ascoltando la radio e guardando senza vedere la moltitudine di uomini e donne che viaggia accanto. Tutti i divertimenti sono concepiti per la coppia, non esiste il concetto di “gruppo di amici”.
A differenza di New York, dove la gente e` piu` stabile, ha modo di incontrarsi e di stabilire una vita di gruppo, a Los Angeles l’adolescente e` obbligato a fare i conti con la solitudine. La legge di sopravvivenza si chiama allora “individualismo”.
Fortunatamente Los Angeles e` anche una citta` molto ricca, e quindi consente a chiunque di crearsi uno spazio personale. Ci sono per esempio una decina di college, tutti con tanto di campus e laboratori attrezzati. Per di piu` l’abitante medio di Los Angeles e` appassionato dell’ eccentricita`, desidera ogni sera provare o vedere qualcosa di nuovo. Per cui la citta` pullula di centinaia di locali per intrattenimenti “diversi”, dall’omosessuale all’esotico. Anche l’avanguardia, qualunque cosa essa sia, finisce per essere considerata eccentricita`, e pertanto trova chi la finanzia. Zappa e Beefheart sono due tipici esempi di come si puo` emergere a Los Angeles.
Al tempo stesso bisogna riconoscere che i maggiori artisti californiani sono sempre molto abili nel non rompere mai completamente con le convenzioni. Fuoriclasse del compromesso, riescono sempre a presentare la loro arte sotto diverse prospettive, una delle quali e` inevitabilmente in linea con gli schemi di divertimento imperanti (vedi la satira sessuale di Zappa).
Verso la fine degli anni ’60 l’entusiasmo psichedelico hippie ha catturato lo spirito di rinnovamento che dilaga nell’intera nazione. A meta` strada fra i freak individualisti alla Zappa e gli avanguardisti della UCLA (University of California at Los Angeles) si situano personaggi estrosi e periferici, lontani dalle diatribe socio-politiche e dal mercato discografico.
In essi l’ideologia piccolo-borghese, che e` quanto di meglio si possa trovare a Los Angeles, quanto piu` vicino si possa arrivare al sotto-proletariato di New York, si sposa all’ideologia rock tentando di nobilitare e impreziosire la musica giovanile tramite la sperimentazione elettronica.
Subentrano anche mai sopite pretensioni classiche, che vorrebbero elevare il rock a forma d’arte assoluta. La Nazione e` gia` percorsa dalla moda del disco impostato sul pianoforte, lo strumento classico per eccellenza, opere come Song Cycle di VanDyke Parks, Song of Innocence (Capitol, 1968) di David Axelrod, Academy In Peril di John Cale e American Gothic di David Ackles.
Verso la fine degli anni ’70 emersero i primi complessi rock che sperimentavano con la musica elettronica, con lo studio di registrazione, con i nastri (quelli che un giorno si chiameranno “campionamenti”): Silver Apples e la West Coast Pop Art Experimental Band, Joseph Byrd degli United States of America e Fifty Foot Hose, Tonto’s Expanding Head Band e L’Infonie, Mort Garson, Beaver & Krause e Mother Mallard.